Quando parliamo di Credito al Consumo facciamo riferimento a tutte quelle forme di finanziamento che sono state istituite con la precisa intenzione di sostenere i consumatori in quanto tali nell'acquisto di beni di consumo. Il credito al consumo dunque si rivolge esclusivamente agli individui fisici non alle aziende ed è utilizzabile solo con finalità personali non legate dunque ad intenti commerciali o imprenditoriali. Non sono assimilabili in alcun modo al credito al consumo i mutui ipotecari, stipulati per l'acquisto di un immobile, poiché si tratta in effetti di un investimento, tanto che di norma il prestito è garantito dal valore dell'immobile stesso. Il sostegno al consumatore si realizza attraverso forme di prestito vere e proprie e con la possibilità di rateizzare i propri acquisti. Le forme di finanziamento legate al credito al consumo possono essere erogate solo dalle banche oppure dalle finanziarie inscritte presso l'Albo dell'Ufficio Italiano dei Cambi; come previsto per legge. Le forme di finanziamento che consentono la possibilità di usufruire del credito al consumo sono ovviamente tutte le formule di pagamento rateale come abbiamo detto, così come le stesse carte di credito che ci consentono l'acquisto di un bene immediato e il pagamento posticipato. Ulteriori forme di finanziamento che vedremo maggiormente nel dettaglio sono poi i prestiti personali, la cessione del quinto dello stipendio e il consolidamento debiti. Queste possibilità di finanziamento sono suddivisibili in finanziamenti finalizzati, come nel caso della rateizzazione per l'acquisto di un elettrodomestico per esempio, e in prestiti non finalizzati come il prestito personale e il consolidamento debiti. In linea generale non vengono richieste garanzie particolari per l'accesso a questo tipo di finanziamenti per i quali è di norma sufficiente la presenza di un'entrata fissa, meglio se garantita da un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma non necessariamente ad essa legata. Nel piano d'ammortamento per la rifusione del prestito può accadere che il tasso d'interesse sia piuttosto elevato, ma dal momento che si tratta di cifre non particolarmente alte spesso non è valutato come tale dal consumatore; ancora invece ci sono, per precisa politica commerciale casi in cui il tasso di interesse è particolarmente basso proprio allo scopo di promuovere l'acquisto di un bene che diversamente il consumatore non avrebbe potuto affrontare, il caso del tasso zero. In quest'ultimo in particolare ha senso parlare più di sconto che non di prestito considerando che il costo del finanziamento è a carico del venditore del bene.
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